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COMUNICATO STAMPA del 25 MAGGIO 2016

E-COMMERCE/MERCATO UNICO DIGITALE

L’Europa ascolta i bisogni dei consumatori
e dice “basta” agli ostacoli
che impediscono lo sviluppo del commercio elettronico

3 esempi di casi a danno dei consumatori
che, speriamo, non si verifichino più

digital marketingLa Commissione europea ha annunciato oggi, 25 maggio, un pacchetto di misure per far sì che i consumatori possano acquistare online in modo più semplice e sicuro in tutta l’Unione. Esso mira: 1) a porre un freno al geo-blocking; 2) a ridurre i prezzi e ad aumentare la qualità delle spedizioni transfrontaliere; 3) a rivedere, rafforzandola, la Consumer Protection Cooperation.

Nonostante, infatti, nel 2014, il mercato europeo del commercio elettronico abbia toccato la quota di 370 miliardi di euro, solo il 16% dei consumatori ha acquistato online in un altro Paese, contro il 44% che invece ha effettuato acquisti online nel proprio.

Ciò significa che solo una piccola minoranza di consumatori è in grado di effettuare degli acquisti online oltre frontiera e che solo una piccola minoranza si sente tranquilla/tutelata ad effettuarli in tale modalità.

Tutte criticità che come Punto di contatto nazionale della Rete europea ECC-NET confermiamo: il 68% dei reclami transfrontalieri ricevuti dalla rete ECC-Net nel 2015 ha riguardato, infatti, il settore dell’e-commerce.

Tra i reclami ricevuti, il 18% ha riguardato la mancata consegna, il 15% la mancata chiarezza dei contratti, il 10% i prodotti difettosi, il 9% i prodotti non conformi rispetto all’ordine, il 5% le pratiche commerciali scorrette,  il 5% un aumento del prezzo ingiustificato.

Esempio n. 1

Tra i reclami c’è anche quello di Giorgio che calza il n. 47 e a cui un noto brand ha negato l’acquisto delle scarpe che tanto gli davano sollievo impedendogli di effettuare l’acquisto dal sito inglese, l’unico che vendeva quella misura, reindirizzandolo sul sito italiano che, ahimè, vendeva fino al 45.

Con le nuove misure, Giorgio potrà avere finalmente le scarpe della misura giusta!

Esempio n. 2

E che dire dell’esperienza vissuta dal Sig. Udo, che approfittando di un’offerta di un noto tour operator, aveva prenotato un albergo in Puglia, ma una volta arrivato aveva l’amara sorpresa di dover pagare 900 euro in più, in quanto l’allettante offerta non era riservata ai cittadini italiani?

Con le nuove misure, Udo potrà acquistare la sua vacanza in Italia, anche da un sito non italiano e beneficiare delle medesime condizioni.

Esempio n. 3

Infine, come ultimo esempio, citiamo il caso di Anna, che aveva acquistato degli arredi di design pagandoli più di 1500 euro senza mai ricevere la merce e senza riavere indietro i suoi soldi perché il venditore era sparito.

Con le nuove misure, Anna potrà contare su strumenti di tutela che le garantiranno il rimborso.

Per maggiori informazioni contattate:

Centro Europeo Consumatori Italia

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