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ACQUISTO ONLINE DI BIGLIETTI AEREI E COSTI NASCOSTI

L’INGANNEVOLEZZA DEI SITI COPIA DI RYANAIR

L’INGANNEVOLEZZA DEI SITI COPIA DI RYANAICresce il numero dei reclami dei consumatori che, credendo di acquistare i biglietti aerei dal sito ufficiale di Ryanair, si trovano a pagare un prezzo maggiorato dei costi di intermediazione di un’agenzia on line, che non cercavano, né intendevano pagare. In realtà, il sito consultato non è quello ufficiale di Ryanair, ma di un’agenzia con sede a Bucarest, che fornisce un servizio di prenotazione on line. Il consumatore inserisce la parola “Ryanair” nel motore di ricerca ed il primo sito che si presenta è www.ryanair.online-ryanair.com, che fa ben credere di essere approdati proprio al sito della compagnia aerea. Nel riepilogo, il portale riporta le condizioni contrattuali di Ryanair e propone una copertura assicurativa e, tra una voce di spesa e l’altra, inserisce l’importo relativo alla gestione della pratica. Ma il consumatore non viene affatto informato del ricorso ai servizi dell’agenzia e raramente si accorge dell’esistenza di un surplus a tale titolo, che dovrà comunque pagare, in quanto ha di fatto usufruito dei servizi della stessa. Si consideri, tra l’altro, che il consumatore non beneficia di nessun valore aggiunto, nemmeno in termini di comparazione dei prezzi.

Tali modalità poste in essere dall’agenzia on line configurano una pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 20 e seguenti del Codice del Consumo, in quanto idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio al quale è diretta.

Più specificamente, si configura un’omissione ingannevole ai sensi dell’art 22, in quanto la pratica commerciale, tenuto conto di tutte le caratteristiche e circostanze del caso, nonché dei limiti del mezzo di comunicazione impiegato, omette informazioni rilevanti di cui il consumatore medio ha bisogno in tale contesto per prendere una decisione consapevole di natura commerciale ed è idonea ad indurlo ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti intrapreso.

La violazione si configura proprio in quanto non vengono fornite informazioni né circa l’identità del venditore effettivo (cioè, l’agenzia), dei cui servizi a pagamento il consumatore non sospetta minimamente di usufruire, né circa le modalità con cui il prezzo finale viene calcolato.

Si consideri, infatti, che non sempre, e non tutti, al momento del pagamento, verificano se il calcolo eseguito dal sistema comprende voci nuove o diverse da quelle dei servizi consapevolmente prescelti. Soprattutto con la velocità dei tempi richiesti dalla procedura on line e senza sapere di usufruire dei servizi di un’agenzia che pretende di essere pagata.

Ma non si tratta solo dell’agenzia on line di Bucarest.

Ryanair ha appena citato in giudizio eDreams e Google, sostenendo che "Google permette a eDreams di utilizzare i sotto domini ingannevoli "Ryanair Voli Economici" e "www.Ryanair.eDreams.com", e un sito web fotocopia con marchio Ryanair per ingannare i consumatori ed invogliarli a visitare il sito eDreams e prenotare con loro a tariffe gonfiate".

La fattispecie è dunque la medesima.

Riguardo Google, Ryanair precisa di averla più volte esortata a verificare e a far rispettare i criteri di trasparenza da parte delle società che acquistano spazi pubblicitari. Pare, però, come riferisce Ryanair, che Google non sia intervenuta, consentendo, di fatto, il persistere di tale pratica commerciale scorretta.

Vedremo l’esito di tale procedimento giudiziale.

Nel frattempo, fate attenzione, quando state per acquistare on line dei biglietti aerei Ryanair e verificate sempre di trovarvi sul sito ufficiale della compagnia.

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