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16 AZIONI STRATEGICHE PER REALIZZARE IL MERCATO UNICO DIGITALE
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Grazie allo sviluppo delle tecnologie digitali, alla diffusione di internet ed alle grandi opportunità offerte dal commercio elettronico, quello del digitale è uno dei settori di maggior rilievo e dalle maggiori potenzialità nell’ambito dell’economia globale europea, che rappresenta, tra l’altro, una delle effettive occasioni di rilancio dell’economia.
Fondamentale risulta, quindi, la creazione di un mercato unico digitale, che dovrebbe incrementare il PIL di ben 415 miliardi di euro, in vista del quale è necessario eliminare le barriere commerciali nazionali alle transazioni on line, nonché ridurre le disparità normative e digitali tra i vari Stati membri.
In tale direzione operano ormai da anni gli organismi politici europei e nazionali e, proprio oggi, la Commissione europea ha pubblicato i dettagli della propria strategia, che prevede attività ed interventi – 16 azioni chiave - da attuarsi entro la fine del 2016.
Nello specifico, si mira principalmente a:
1. rendere più agevole ed immediato l’accesso a beni e servizi digitali da parte di consumatori ed imprese nell’ambito di tutto il mercato europeo,
a) tramite l’emanazione di norme europee tese a favorire il commercio elettronico transfrontaliero, disciplinando in maniera uniforme i diritti e le tutele dei consumatori della rete. In questo modo, aumenterà la loro fiducia nei confronti degli acquisti on line transfrontalieri e le imprese potranno allargare la propria attività in altri paesi dell’UE;
b) tramite la revisione del regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori (rete CPC), al fine di garantire una tutela più veloce ed uniforme dei consumatori;
c) garantendo servizi di consegna dei pacchi più veloci, sicuri e convenienti;
d) eliminando le barriere geografiche discriminatorie, utilizzate da alcuni venditori online che impediscono ai consumatori di acquistare dal proprio sito solo sulla base della loro nazionalità, indirizzandoli, magari, verso un sito della stessa nazionalità del consumatore, che potrebbe praticare prezzi diversi (e più alti);
e) tramite un’inchiesta, avviata in data odierna, tesa ad evidenziare possibili limitazioni alla concorrenza nell’ambito del commercio elettronico nell’Unione Europea;
f) tramite la revisione della normativa sul diritto d’autore, riducendo le disparità tra le diverse disposizioni nazionali, agevolando l’accesso ai contenuti culturali online, promuovendo la diversità culturale e creando, così, anche nuove opportunità per gli autori. Verrà data la possibilità di fruire di film, musica o testi a chiunque viaggi su tutto il territorio europeo, mentre verrà rivisto il ruolo di chi intermedia online opere protette dal diritto d’autore, garantendo una maggior tutela dei diritti di proprietà intellettuale;
g) tramite la revisione della direttiva sulla trasmissione via satellite e via cavo, al fine di estenderne eventualmente l’applicazione alle trasmissioni radiotelevisive online e per incrementare l’accesso transfrontaliero ai servizi radiotelevisivi sul territorio europeo;
h) stabilendo una soglia comune di percentuale IVA sui beni e riducendo gli oneri amministrativi per le imprese, che derivano proprio dalle attuali disparità dei regimi IVA nazionali.
2. creare le condizioni favorevoli allo sviluppo dei servizi offerti dal digitale ed alla diffusione dei relativi canali,
a) tramite la revisione della normativa europea sulle telecomunicazioni, stabilendo criteri comuni per l’assegnazione dello spettro radio a livello nazionale, offrendo pari ed eque condizioni per le imprese del settore e garantendo il rispetto della concorrenza;
b) tramite la revisione della normativa europea sui servizi dei media audiovisivi, adeguandola ai nuovi modelli commerciali per la distribuzione dei contenuti;
c) tramite lo studio approfondito della piattaforma on line (motori di ricerca, social, ecc), per evidenziarne le criticità, attualmente poco o per nulla disciplinate. Le attuali problematiche afferiscono soprattutto alle modalità con cui si ottengono i risultati dai motori di ricerca, i rapporti tra questi ultimi e le imprese che vi promuovono i prodotti, spesso in violazione della concorrenza, le modalità di utilizzo dei dati e delle informazioni ottenute, la privacy, nonché l’attuale estrema facilità con cui si possono pubblicare e trovare contenuti illeciti in Internet;
d) tramite la revisione della normativa in materia di privacy, che accrescerà la tutela dei dati personali degli utenti di Internet e ne accrescerà conseguentemente la fiducia nei servizi digitali;
e) tramite la proposta di un partnerariato con gli operatori nell’ambito della sicurezza informatica, al fine di garantire sempre maggiori tutele per chi naviga in Internet.
3. potenziare lo sviluppo del settore economico digitale,
a) tramite un’iniziativa europea per il libero flusso dei dati nell’Unione Europea, eliminando quelle restrizioni alla loro circolazione che nulla hanno a che vedere con la privacy;
b) tramite l’emanazione di norme circa l’interoperabilità tra settori fondamentali per lo sviluppo del mercato unico digitale (sanità elettronica, l’energia ecc);
c) tramite un piano di riduzione delle formalità burocratiche, ad esempio collegando i registri delle imprese nazionali, permettendo ai cittadini di comunicare i propri dati alle amministrazioni pubbliche una sola volta, introducendo un sistema di appalti elettronici e delle firme elettroniche interoperabili.
Tutte gli interventi citati dovranno essere perfezionati entro la fine del 2016, con l’auspicio che il mercato unico digitale veda la luce nel più breve tempo possibile, anche e soprattutto a conforto e sostegno dell’economia globale europea.