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PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI IMMEDIATAMENTE ESECUTIVI IN TUTTI GLI STATI EUROPEI
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Il 10 gennaio scorso sono entrate in vigore le nuove disposizioni - contenute nella riforma del Regolamento europeo “Bruxelles I” del 2010 - che mirano a rendere più efficiente la cooperazione giudiziaria in materia civile nell’Unione Europea, permetteranno ad imprese e consumatori di risolvere le controversie giudiziarie di natura transfrontaliera con maggior snellezza e risparmio di tempo e denaro. Il risparmio previsto per l’Unione Europea sarà addirittura di circa 48 milioni di euro.
Prima della riforma del Regolamento, infatti, i provvedimenti giudiziari emessi in uno degli Stati dell’UE venivano riconosciuti e resi esecutivi in un altro Stato membro solo al termine di un lungo e dispendioso procedimento (cosiddetto exequatur). Dato il numero sempre crescente delle vertenze transfrontaliere, infatti, imprese e consumatori ricorrevano a tale procedimento almeno 10.000 volte l’anno.
L’attuale Regolamento abolisce, quindi, il vecchio procedimento, rendendo immediatamente esecutivi in tutti gli Stati membri i provvedimenti giudiziari riguardanti vertenze transfrontaliere. Gli adempimenti burocratici vengono snelliti, anche in vista di un rafforzamento del mercato unico europeo e di una conseguente crescita economica sostenibile. Le nuove disposizioni, infatti, incideranno sull’attività di piccole e medie imprese, che avranno, di fatto, maggiori opportunità commerciali nel mercato unico europeo.
La riforma prevede che:
- Una decisione in materia civile e commerciale esecutiva in uno Stato membro sarà automaticamente applicabile in qualsiasi altro Stato membro dell’UE. Viene,per l’appunto, abolito il procedimento dell’exequatur, che pur essendo un mero adempimento burocratico, aveva dei costi che andavano dai 2 000 ai 12.000 euro, spesso proibitivi per consumatori e piccole imprese.
- I consumatori ed i lavoratori dipendenti avranno maggiori tutele qualora coinvolti in vertenze transazionali, potendosi rivolgere ai giudici dello Stato in cui risiedono, senza dover adire la giurisdizione dello Stato terzo ed ottenendo quindi una sentenza immediatamente applicabile nello Stato in cui risiede la controparte. La riforma interessa tutte le controversie in materia commerciale, consumeristica e civilistica in generale, oltre alle controversie dei lavoratori nei confronti dei datori di lavoro con sede in uno Stato membro terzo.
- Le imprese abbiano una maggiore ">certezza del diritto nell’individuazione della giurisdizione competente in caso di controversie. Prima della riforma, infatti, le imprese potevano scegliere strategicamente di stabilire il foro competente in uno Stato membro terzo per ritardare la risoluzione della controversia e per far desistere la controparte dall’intraprendere azioni giudiziarie nei loro confronti. Da oggi non sarà più possibile.
La riforma intende, quindi, operare sia dal punto di vista delle piccole imprese, al fine di incrementarne l’attività e lo sviluppo, sia da quello dei consumatori, riducendo costi e tempi al fine di accrescerne la tutela nelle sempre più numerose vertenze transfrontaliere.