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Nell'attesa della riforma della privacy nell'Unione Europea, si celebra la giornata europea della protezione dei dati
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Il 28 gennaio scorso, in occasione della giornata europea della protezione dei dati, presso la Rappresentanza italiana della Commissione Europea a Roma, si è tenuta una tavola rotonda su “La riforma della protezione dei dati nell’Unione Europea”.
Entro la fine del 2014, si attende, infatti, l’emanazione di un Regolamento dell’Unione Europea che riformi radicalmente la disciplina in materia di protezione dei dati.
La normativa attualmente vigente nella UE risale invero al 1995, quando nessuno poteva minimamente immaginare gli sviluppi che l’era digitale avrebbe avuto.
Milioni di dati e di informazioni personali vengono oggi scambiati e diffusi nella rete, grazie ai nuovi orizzonti della tecnologia – smartphone e social network, posta elettronica ecc - e dell’economia digitale – e-commerce -, con evidenti rischi di violazione della privacy.
A tale urgente ricerca di nuove tutele a favore del singolo, si contrappone la rilevanza economica che i dati stanno acquisendo per gli operatori economici, che ambiscono per contro ad una diffusione meno controllata e tutelante dei dati.
Si calcola infatti che il valore dei dati personali nel mercato europeo si aggiri attualmente sui 50 miliardi di euro, che pare raggiungeranno addirittura i 350 miliardi nei prossimi anni.
La normativa si è rivelata ormai inadatta a disciplinare questi nuovi scenari ed a garantire un’adeguata tutela al singolo, che sta per altro acquisendo una sempre maggior consapevolezza dei propri diritti in materia.
Urge dunque una riforma sostanziale della disciplina europea e la presidenza italiana del semestre europeo rivestirà un ruolo-guida nell’iter di emanazione del Regolamento.
Sinteticamente, i 3 elementi centrali della riforma si sostanziano in:
- una maggiore armonizzazione e semplificazione della disciplina, superando l’attuale frammentazione e ricorrendo ad un unico provvedimento normativo – per l’appunto il regolamento - che sia direttamente applicabile in tutti i Paesi dell’UE.
Sempre nell’ottica della semplificazione, si inserisce la previsione di uno “sportello unico” (one-stop-shop), un’unica autorità garante per la protezione dei dati a livello europeo, alla cui vigilanza sarà soggetto ogni operatore.
Si avrà, inoltre, una riduzione degli oneri amministrativi per le imprese, che saranno tenute a minori adempimenti burocratici, con conseguente diminuzione dei tempi e delle spese attualmente necessari.
- potenziamento della vigilanza e dell’enforcement, anche tramite l’inasprimento delle sanzioni, che potranno giungere fino al 2% del fatturato dell’azienda, nei casi più gravi di violazione della privacy.
- rafforzamento dei diritti del singolo: sono previsti strumenti innovativi per garantire maggiori tutele, come ad esempio l’applicabilità della disciplina europea anche quando i dati vengono trattati da operatori extra UE che abbiano però un impatto sugli utenti europei; un rafforzato del diritto all’oblio, una maggior tutela dei minori, il diritto alla portabilità dei dati (es, da un social network all’altro), nonché la possibilità di ottenere interventi più tempestivi ed efficaci nei casi di violazione della privacy che attualmente richiedono tempi molto lunghi.
E’importante evidenziare, infine, come la riforma tenda sia ad offrire maggiori tutele al singolo, sia a ridurre costi, tempi ed oneri per le imprese, in una più ampia ottica di incremento dell’economia del mercato unico europeo.