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E.coli e Fukushima. Intensificati i controlli UE: alimenti e mangimi più sicuri
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I dati raccolti quest'estate nella relazione della Commissione europea (Bruxelles, 20 luglio 2012) mettono in luce come il sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi dell'UE abbia permesso di evitare o, comunque, attenuare i rischi per la sicurezza degli alimenti e come i controlli adottati garantiscano alimenti sicuri. Il sistema di allarme UE svolge un ruolo fondamentale, mettendo in moto una reazione rapida non appena viene identificato un rischio per la sicurezza alimentare, salvaguardando così la sicurezza dal produttore al consumatore. John Dalli, commissario responsabile per la Salute e la politica dei consumatori, ha dichiarato: "I consumatori europei possono contare sugli standard di sicurezza alimentare più elevati al mondo. Il sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi dell'UE è uno strumento fondamentale, perché consente di identificare i rischi e di eliminarli dal mercato europeo. Il sistema di allarme rapido aumenta la fiducia dei consumatori dell'UE nel nostro sistema di sicurezza degli alimenti e dei mangimi. Nel 2011, abbiamo dovuto far fronte a crisi gravi, come gli effetti dell'incidente nucleare di Fukushima e le contaminazioni alimentari da diossina e da E.coli. L'UE ha saputo reagire con efficacia e le esperienze fatte ci guideranno per fare ancora meglio in futuro."
I dati del 2011
Nel 2011, sono stati notificati 9157 casi di non conformità con la normativa UE, 617 dei quali comportanti rischi gravi.
Di queste notifiche, 5345 sono relative agli sviluppi di casi già segnalati in precedenza e 3812 sono state notifiche di nuovi casi. Da questi dati emerge una crescente efficacia del sistema, che interviene in modo più mirato e con azioni di controllo a più ampio raggio.
Delle 3812 nuove notifiche, 3139 hanno riguardato prodotti alimentari, 361 mangimi e 312 materiali che vengono a contatto con gli alimenti. Tra i problemi segnalati con più frequenza figurano le aflatossine nei mangimi, nella frutta a guscio e nella frutta secca e la migrazione di sostanze chimiche dagli utensili da cucina provenienti dalla Cina.
Risulta, inoltre, che i controlli di sicurezza alle frontiere esterne dell'UE sono stati intensificati. Quasi la metà delle notifiche, infatti, ha riguardato prodotti alimentari e mangimi respinti alle frontiere dell'Unione. Quando viene identificato un prodotto non conforme, il paese terzo interessato è informato e gli viene chiesto di adottare misure correttive per impedire il ripetersi del problema. Di fronte ad un problema grave e persistente, la Commissione invita il paese in questione ad intervenire con urgenza, ad esempio cancellando le imprese dalla lista degli esportatori, bloccando le esportazioni o intensificando i controlli. Negli scorsi anni il sistema di allarme rapido ha permesso di far fronte ad alcuni gravi casi di contaminazione alimentare da diossina e da E.coli. Nel 2011 il suo ruolo è stato fondamentale nella gestione di due gravi crisi: E.coli e Fukushima.
L'epidemia di E.coli è stata una delle più gravi crisi di origine alimentare della storia dell'UE, con oltre 50 vittime, soprattutto in Germania. Una task force di specialisti ha lavorato 24 ore su 24 per trovare la fonte della contaminazione e facilitare lo scambio rapido di informazioni: quest'ultimo ha permesso alle autorità responsabili della sicurezza alimentare di reagire in modo efficace e attenuare le conseguenze sanitarie ed economiche della crisi.
Quanto all'altro caso affrontato nel 2011, in seguito alla fuoriuscita di radiazioni dalla centrale nucleare di Daiichi a Fukushima nel marzo 2011, la Commissione ha chiesto agli Stati membri dell'UE di analizzare i livelli di radioattività nei mangimi e negli alimenti importati dal Giappone. Nello stesso tempo, per misura precauzionale, la Commissione ha chiesto alle autorità giapponesi di effettuare controlli prima dell'esportazione su tutti i mangimi e gli alimenti provenienti dalla zona colpita, combinati a controlli casuali presso il punto di entrata. Tali misure hanno garantito un livello molto elevato di tutela della salute pubblica. A riguardo, il sistema di allarme rapido si è dimostrato indispensabile per una comunicazione efficace e rapida con gli Stati membri sull'evolversi della situazione, sulle misure da adottare e sui risultati dei controlli. Le misure continuano ad essere applicate nel 2012 e sono costantemente riesaminate.
Dalle crisi del 2011 è emersa la necessità, registrata dalla Commissione in un documento presentato il 20 luglio 2012, di:
- migliorare il sistema di allarme rapido, introducendo una piattaforma di notifica on line che permetta di intervenire in modo ancora più rapido ed efficace;
- riesaminare le procedure operative standard di gestione delle crisi in modo da ottenere una sufficiente flessibilità;
- rivedere le norme sulla tracciabilità per poter risalire con maggiore rapidità ed efficienza ai prodotti pericolosi e ritirarli dal mercato;
- fornire ai principali partner commerciali una formazione specifica sulle ricerche in materia di infezioni alimentari, sulla gestione delle epidemie e sull'igiene nella produzione primaria, attraverso il programma dell'UE "Migliorare la formazione per rendere più sicuri gli alimenti" e in cooperazione con l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ed il Centro europeo per il controllo delle malattie (CEPCM);
- definire norme specifiche per la produzione di sementi e germogli;
- migliorare il coordinamento nelle attività di comunicazione in caso di crisi.
Infine, la Commissione si è riproposta, d'intesa con gli Stati membri, di continuare a migliorare i sistemi di segnalazione, che consentono alle autorità nazionali di orientare con precisione i prelievi di campioni e le ispezioni in funzione delle risorse esistenti, seguendo le linee indicate nel documento citato.