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Unione europea istituisce il Corpo medico europeo
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In caso di emergenze interne ed esterne, la maggiore difficoltà riscontrata dall’Unione europea è il dispiegamento in tempi rapidi del personale medico, seguita dai problemi di ordine logistico e gestionale. Ecco perché, l’Unione europea ha provveduto ad istituire il Corpo medico europeo, partendo dall’iniziativa dei “Caschi bianchi” proposta da Germania e Francia nel 2014, a seguito dell’emergenza Ebola.
“Scopo del corpo medico europeo – dichiara il Commissario Christos Stylianides - è permettere all'UE di reagire alle crisi sanitarie molto più rapidamente e con maggiore efficienza.
Il Corpo medico europeo è chiamato a mettere a disposizione risorse ed equipe mediche, quali: squadre mediche di emergenza, esperti in materia di sanità pubblica e di coordinamento sanitario, laboratori mobili di biosicurezza aeromobili per l’evacuazione medica e squadre di supporto logistico.
Esso rientra nel meccanismo di protezione civile dell’Unione europea di reazione alle emergenze (c.d. pool volontario), che vede la cooperazione di 33 Stati europei (oltre ai 28 Paesi membri, anche l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, l’Islanda, il Montenegro, la Norvegia e la Serbia).
Tutto il meccanismo e il funzionamento è gestito dalla Commissione europea tramite il centro di coordinamento della risposta alle emergenze.
Molti Paesi (Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Lussemburgo, Germania, Spagna, Svezia e Paesi Bassi) hanno già impegnato squadre e attrezzature.
Il Commissario Stylianides, nel ringraziare gli Stati che hanno già dato il loro contributo, ha esortato gli altri a fare altrettanto.