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Accessibilità dei siti web: dal 23 settembre l’adeguamento dei siti della PA
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“C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”, diceva Henry Ford, fondatore di una delle maggiori società automobilistiche del mondo; dello stesso avviso (e come biasimarlo, del resto!) sembra essere anche Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un'Europa pronta per l'era digitale, la quale in occasione dell’attuazione della Direttiva (UE) 2016/2012 relativa all'accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici, ha dichiarato :
“La tecnologia deve funzionare per le persone, per questo vogliamo garantire che tutti i cittadini possano accedere ai servizi pubblici digitali”.
Il 23 settembre, a tale proposito, segna una tappa fondamentale in quanto rappresenta il momento iniziale dell’attuazione nel settore pubblico dell’UE delle norme sull’accessibilità dei siti da parte degli utenti diversamente abili, e cioè soggetti con disabilità quali cecità e ipovisione, sordità e perdita dell'udito, limitazioni motorie, disabilità del linguaggio, fotosensibilità o combinazioni di queste.
La digitalizzazione permea ormai qualsiasi ambito di attività dell’essere umano e la pandemia di Covid-19 ha ulteriormente accelerato questo processo di trasformazione; la direttiva ha lo scopo di rendere più accessibili i siti web e le applicazioni mobili degli enti pubblici, oltre ad armonizzare le diverse norme dell’UE per garantire a tutti i cittadini e in particolare ai soggetti con disabilità, un più semplice accesso ai servizi pubblici. Del resto tale scopo rappresenta uno dei principi base dell’agenda digitale europea e del piano d’azione della Commissione per l’eGovernment 2016-2020, vale a dire del piano indirizzato a realizzare, entro il 2020, un sistema di amministrazioni pubbliche e di istituzioni in grado di offrire e garantire, a cittadini e imprese, servizi pubblici digitali senza barriere, personalizzati e intuitivi.
Gli Stati membri hanno naturalmente potuto mantenere o applicare disposizioni legislative che prevedono misure ulteriori rispetto alle prescrizioni minime della direttiva (UE) 2016/2012, che entrata in vigore il 22 dicembre 2016, a partire dal 23 giugno 2021 dovrà essere applicata anche alle app mobili degli enti pubblici. È inoltre previsto che, entro il 23 dicembre 2021 e successivamente ogni tre anni, gli Stati membri presentino alla Commissione una relazione sugli esiti del monitoraggio dei meccanismi istituiti per la consultazione delle parti interessate, quali organizzazioni di persone con disabilità o anziani, procedure volte a rendere pubblici gli sviluppi della politica in materia di accessibilità, esperienze e conclusioni tratte dall’attuazione della direttiva e infine, informazioni sull’attività di formazione e sensibilizzazione.
Il contenuto delle relazioni sarà reso pubblico in formato accessibile e l’applicazione della direttiva sarà oggetto di esame da parte della Commissione entro il 23 giugno 2022.
Per quanto concerne il processo nazionale di attuazione, il recepimento della direttiva è avvenuto tramite il Il d.lgs. n. 106/2018, sebbene nel nostro ordinamento, il decreto legislativo 82/2005 aveva già introdotto i principi ispiratori della direttiva attraverso il Codice dell’amministrazione digitale, anch’esso indirizzato a garantire la piena accessibilità dei siti web delle pubbliche amministrazioni in termini di completezza di informazione, chiarezza di linguaggio, semplicità dl consultazione e interoperabilità.