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Geoblocking: la Commissione europea pubblica il report sui primi 18 mesi di applicazione del Regolamento (UE) 2018/302
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Il 3 dicembre 2018, il Regolamento(UE) 2018/302, adottato con lo scopo di impedire blocchi geografici e altre forme di discriminazione basate sulla nazionalità, sul luogo di residenza o di stabilimento di consumatori e imprese, iniziava ufficialmente a dispiegare i propri effetti; a pochi giorni dal secondo anniversario della sua applicazione ufficiale , la Commissione europea ha reso note le conclusioni sulla prima revisione del Regolamento pubblicando una relazione che analizza lo stato dell’arte e prospetta l’estensione dell’ambito di applicazione del regolamento ai contenuti protetti dal diritto d’autore.
Il Regolamento (UE) 2108/302, parte integrante del pacchetto di misure relative al mercato unico digitale, è stato emanato con l’obiettivo fondamentale di assicurare ai consumatori europei la possibilità di acquistare beni e servizi all’interno dell’UE senza limitazioni ingiustificate nell’accesso a siti web o applicazioni, garantendo contemporaneamente una più ampia scelta nel mercato per i consumatori e una piena e concreta realizzazione del potenziale del mercato unico europeo. Un accesso libero, senza barriere a beni e servizi in Europa, assume oggigiorno un valore di fondamentale importanza; come affermato, in occasione della presentazione della relazione, dal Commissario europeo per il mercato interno e i servizi Thierry Breton “La pandemia ha dimostrato fino a che punto ci affidiamo alle tecnologie digitali in tutti i paesi dell'UE e che l'accesso transfrontaliero a beni e servizi online dovrebbe essere privo di barriere o resistenze per i consumatori europei, indipendentemente dalla loro posizione, residenza o nazionalità.”
Le principali conclusioni della relazione possono essere così riassunte.
- Un primo rilevante dato è rappresentato dall’effettivo incremento della consapevolezza dei consumatori circa le tutele nei confronti dei blocchi geografici: a Febbraio 2019, ad appena 3 mesi di applicazione del regolamento, il 50% dei consumatori europei era a conoscenza della normativa.
- Il ruolo della autorità nazionali di enforcement (per l’Italia, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) si conferma come imprescindibile per una corretta applicazione della normativa da parte dei professionisti europei: è stato poi rilevato che, in più del 50% dei casi, le controversie tra consumatori e venditori di beni e servizi sono state risolte amichevolmente non appena questi ultimi sono stati informati della normativa in tema di geoblocking; tale rilievo conferma che attualmente la maggior parte delle violazioni del regolamento è determinata da una mancata conoscenza della normativa in materia più che da una condotta consciamente illegittima.
- Da una verifica effettuata su circa 9000 siti web, è stata rilevata una significativa rimozione di blocchi geografici determinati da richieste di localizzazione (dal 26,9% al 14%), che impedivano agli utenti la registrazione su siti web a causa dell’indirizzo riferibile ad un diverso Stato membro. Inoltre, si è registrata una sensibile diminuzione dei reindirizzamenti automatici ad interfacce diverse rispetto a quella originariamente scelta dal consumatore e di dinieghi di accesso, residuando tali ingiustificate limitazioni nel solo 0,2% dei siti web oggetto di indagine.
- Sebbene il regolamento sul geoblocking non obblighi il venditore a consegnare nello stato in cui l’acquirente è stabilito, se non previsto nelle condizioni di vendita, è stato registrato un incremento degli accessi transfrontalieri e un aumento dell’1,6% rispetto al 2015 delle consegne oltre confine; inoltre, è stato riscontrato che sui 9000 siti web oggetto di indagine, circa un terzo ha reso disponibile la consegna in stati diversi da quello della sede del venditore.
- È stato inoltre sottolineato come la piena efficacia del divieto di geoblocking potrà dispiegarsi completamente allorquando ulteriori strumenti del mercato unico saranno pienamente attuati; ciò vale per il nuovo impianto normativo sull’IVA transfrontaliera (luglio 2021) e per l’armonizzazione delle norme, a tutela dei consumatori, per la vendita di contenuti digitali e gli acquisti online (2022).
La Commissione, si legge nelle considerazioni del report, continuerà incessantemente l’attività di monitoraggio già in corso, anche attraverso l’ausilio della Consumer Protection Cooperation Network (CPC), la rete di cooperazione per la protezione dei consumatori, e si dedicherà ad attività finalizzate all’incremento dell’informazione, anche attraverso la Rete dei Centri Europei dei Consumatori.
Per quanto concerne l’estensione dell’ambito di applicazione del Regolamento sul geoblocking, è attualmente in fase di valutazione la possibilità di garantire più libero accesso transfrontaliero a contenuti attualmente protetti dal diritto d’autore, quali musica, e-book, giochi o contenuti audiovisivi. È stato rilevato che attualmente un consumatore europeo ha accesso al 14% dei contenuti video, film per lo più, disponibili nell’Unione Europea, con significative differenze fra uno Stato membro e l’altro (l’accesso in Grecia è pari all’1,3% mentre in Germania al 43,1%). A ciò si aggiunge che, rispetto al 2015, circa il doppio degli utenti ha tentato di accedere ai contenuti audiovisivi di un paese diverso dal proprio; la Commissione ha annunciato l’intenzione di avviare un dialogo con le parti e i soggetti interessati del settore , mentre per quanto concerne l’accesso a musica, e-book e gaming online, l’offerta in Europa risulta essere abbastanza omogenea e non si rinviene pertanto l’esigenza di un intervento estensivo immediato. Sarà necessario valutare anche le conseguenze di eventuali ampliamenti della normativa sui prezzi, tenendo conto dei PIL e delle economie locali, sensibilmente differenti negli stati dell’Unione. Continuano pertanto le attività di monitoraggio, studio e dialogo anche in questo ambito; a tale ultimo proposito ogni cittadino e soggetto interessato potrà inviare le proprie considerazioni sul report all’indirizzo email CNECT-GBR-REPORT@ec.europa.eu .
Il report completo (al momento disponibile solo in inglese) gli studi a supporto sono disponibili al seguente link: