Ha ricevuto l’ok del Parlamento europeo la proposta di Regolamento della Commissione sul riconoscimento dei certificati pubblici negli Stati membri. Con il nuovo Regolamento, verranno ridotti i costi e le formalità burocratiche che i cittadini che si trovano in un Paese membro per studio o per lavoro dovevano sostenere per veder riconosciuti come autentici i propri certificati pubblici.
Parliamo di certificati quali il certificato di nascita, l’esistenza in vita, il decesso, il nome, il matrimonio, il divorzio, il domicilio/residenza, l’assenza di precedenti penali, ecc.. D’ora in avanti, tali certificati rilasciati in un Paese dell’Unione dovranno essere accettati come autentici negli altri Paesi membri senza bisogno di legalizzazione.
Il Regolamento riguarda solo l’autenticità dei documenti pubblici: gli Stati membri, infatti, continueranno, comunque, ad applicare le norme nazionali sul riconoscimento del contenuto e degli effetti dei documenti pubblici rilasciati in un altro paese dell’Unione, sventando così eventuali frodi.
Il Regolamento ha introdotto, inoltre, altre novità per agevolare i cittadini: non sarà, infatti, più necessario fornire una copia autenticata ed una traduzione certificata del contenuto e verrà messo a disposizione un modulo standard multilingue per la traduzione dei seguenti certificati:
- nascita
- esistenza in vita
- decesso
- matrimonio, compresi la capacità di contrarre matrimonio e lo stato civile
- unioni registrate, compresi la capacità di contrarre un’unione registrata e lo stato di unione registrata
- domicilio e/o residenza
- assenza di precedenti penali.
Dalla data di entrata in vigore del Regolamento, gli Stati membri avranno due anni e mezzo di tempo per recepirlo ed applicarlo.