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16 Marzo 2022

Giornata Mondiale dei Diritti del Consumatore: scopri le iniziative “sostenibili” nell’UE

Consulenza ed assistenza per i consumatori in Europa

Giornata Mondiale dei Diritti del Consumatore

Nell’articolato processo della transizione “green”, punto chiave del Green Deal europeo, sono state promosse una pluralità d’iniziative per diffondere un consumo sostenibile, cioè con minor impatto per l’ambiente e notevole guadagno, non solo monetario, per i consumatori. In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti del Consumatore, che ricorre il 15 marzo, la Rete dei Centri europei dei consumatori ha raccolto le più interessanti ed originali iniziative promosse nei singoli paesi della ECC-Net.

In Austria, si sta cercando di ridurre le tonnellate di rifiuti elettronici con dei buoni per la riparazione, per un importo che può arrivare fino ad un valore massimo di 200€. Viene così scoraggiato l’eccessivo ricorso dell’acquisto sostitutivo del bene rotto o usurato, spesso facilmente riparabile. Di rimbalzo, altresì stimolata la proliferazione di laboratori tecnici e artigiani.

In Belgio, nei negozi dell’usato delle catene “De Kringwinkel” o “Les Petits Riens”, con punti vendita dislocati in tutto il Paese, i cittadini possono disfarsi di mobili, utensili per la cucina o di altri oggetti che non utilizzano più oppure acquistarne di altri a prezzi convenienti.

Anche in Bulgaria si è promossa una prassi di recupero merce: una catena di abbigliamento incoraggia i consumatori a portare i loro vestiti usati nei punti vendita; il commerciante si preoccupa di riciclarli o destinarli a nuovo uso e per ogni consegna di abiti usati, i clienti ricevono un buono da riscattare all’acquisto successivo. 

In Croazia è stata attivata la piattaforma online “Burza Otpada”, dedicata alle aziende: promuove lo scambio di informazioni sull’offerta e la domanda di materie prime secondarie derivanti da processi di produzione o di gestione dei rifiuti. In questo modo si riduce lo smaltimento dei rifiuti, particolarmente ingente, delle lavorazioni industriali, adottando una gestione ecosostenibile delle risorse primarie.

Cipro si incentiva l’acquisto di biciclette nuove e sono attivi sussidi per la riparazione e la manutenzione di quelle vecchie. Il Paese inoltre ha vietato la fornitura gratuita di borse di plastica nei punti vendita.

La Danimarca ha invece ideato, già nel 2015, l’app “Too Good To Go” per combattere lo spreco alimentare. Ristoranti e negozi mettono a disposizione per gli utenti il cibo rimasto invenduto o i pasti non consumati che andrebbero buttati; i clienti possono controllare sull’applicazione il cibo disponibile nella loro zona e ritirarlo a prezzi molto convenienti

In direzione analoga si è mosso il Lussemburgo che, primo paese al mondo, ha reso gratuite le corse del trasporto pubblico. Infatti, dal 2020, chiunque, tanto residente che turista, può viaggiare su autobus, sul tram e persino in treno, senza dover acquistare il biglietto.  Il chiaro obiettivo è quello di incentivare il ricorso alla mobilità sostenibile.

Molto ingegnoso è il invece il sistema escogitato in Norvegia per il riciclo di bottiglie e lattine, che è divenuta ormai pratica diffusa fra i consumatori: all’ingresso di tutti i supermercati, vi sono dei dispositivi per il riciclaggio attraverso i quali si ottiene il rimborso del deposito pagato al momento dell’acquisto delle bevande. Nel 2021, più del 92% di tutte le bottiglie e lattine vendute in Norvegia sono state riciclate.

In tema di prodotti difettosi, la Francia incoraggia i consumatori a scegliere la riparazione piuttosto che la sostituzione con un prodotto nuovo. Per esempio, sospendendo la garanzia legale di conformità mentre un prodotto viene riparato o concedendo un’estensione di sei mesi della garanzia se il consumatore chiede al commerciante di riparare il prodotto.

In Germania, con un emendamento alla normativa sull’economia circolare, il paese vuole porre fine alla sovrapproduzione e alla successiva distruzione di beni nuovi e di resi inutili. Produttori e rivenditori avranno maggiori responsabilità in futuro perché dovranno documentare chiaramente come trattano tali beni invenduti, per esempio se li donano o li rivendono ad un prezzo inferiore.

In Lettonia, diverse stazioni di servizio e incoraggiano i clienti a portare con sé la propria tazza riutilizzabile per il caffè; in cambio offre uno sconto dal 10 al 15 per cento del prezzo, riducendo così la quantità di rifiuti nel Paese.

Dal prossimo 1° aprile, a Malta si implementerà il cosiddetto “Beverage Container Refund Scheme”, un sistema che incentiva la restituzione dei contenitori per bevande applicando un deposito rimborsabile di 10 centesimi sulle vendite di bevande come acqua, sidro, birre, caffè pronto da bere in bottiglie o contenitori di vetro, PET o metallo.

Sempre in tema di recupero dei contenitori, nei Paesi Bassi, Pieter Pot, supermercato on line, è il primo a non utilizzare imballaggi di plastica. I consumatori acquistano i loro prodotti all’ingrosso e li ricevono in contenitori di vetro che vengono poi restituiti al momento della consegna successiva, in modo che possano essere lavati e riempiti di nuovo.

In Polonia, uno studio di architettura di Breslavia ha realizzato un progetto di hotel mobili che consistono in camion isotermici refrigerati. Vengono impiegati camion con rimorchio utilizzati precedentemente per trasportare cibo e dunque in possesso delle caratteristiche in grado di assicurare determinate temperature. Il progetto prevede “l’upcycling”, cioè l’aumento del valore del materiale e la riconversione dei camion frigoriferi in camere d’albergo. “Good spot” è il primo complesso in Polonia che offre alloggi mobili di questo tipo.

All’altro capo dell’Unione Europea, in Portogalloil governo ha promosso un programma contro la povertà energetica, sovvenzionando interventi sulle abitazioni per renderle più efficienti dal punto di vista energetico. Tra le modifiche comprese nel piano troviamo l’isolamento degli edifici, il riscaldamento con fonti sostenibili e la sostituzione degli infissi.

Nella Repubblica Ceca ha sempre preso più piede la buona pratica, presso numerosi negozi alimentari, di acquistare riso, pasta, caffè o tè facendosi inscatolare la merce nei contenitori che i consumatori portano da casa. In questo modo si riduce l’impatto ambientale evitando l’adozione degli imballaggi di plastica monouso e la relativa produzione di rifiuti.

In Slovenia, il Reuse Centre, un’organizzazione no-profit, svolge attività di consumo sostenibile secondo il motto “ridurre, riparare, riutilizzare”. Tra le tante iniziative, offre ai consumatori la possibilità di partecipare concretamente alla riparazione di un prodotto insegnando loro la corretta manutenzione, oltre a produrre nuovi oggetti a partire da quelli già esistenti.

Anche la Svezia ha promosso un’iniziativa per favorire le riparazioni ed il riuso: è stata ridotta l’IVA dal 25% al 12% per i servizi di riparazione di biciclette, scarpe, articoli in pelle, abbigliamento e biancheria per la casa. Mentre gli artigiani sono autorizzati ad aggiustare i grandi elettrodomestici a prezzi fino al 50% meno cari del costo reale; la differenza è a carico dello Stato.

Le diverse pratiche di economia sostenibile valorizzano i beni di cui già si dispone oppure comportano una ottimizzazione dei tempi e delle modalità di fruizione dei beni e servizi di cui si vuole usufruire, consentendo indirettamente un risparmio. Al riguardo si ricorda che lo smaltimento di un rifiuto o di uno scarto costituisce sempre un costo per chi lo genera (consumatore) e un danno durevole per l’ambiente. Perciò meno se ne producono oggi, più facilmente si raggiungerà la neutralità climatica, l’ambizioso obiettivo cui l’Unione europea auspica di realizzare entro il 2050.

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