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Batterie riparabili e riciclabili: il Parlamento Europeo spinge sull’acceleratore
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Con l’intento di realizzare gli ambiziosi obiettivi del Green Deal europeo e rendere effettiva e reale la transizione “green”, il Parlamento europeo lo scorso febbraio ha approvato a larghissima maggioranza una proposta di legge contenente la nuova disciplina di tutte le fasi del ciclo di vita delle batterie, al fine di rafforzare il funzionamento del mercato interno, promuovere un’economia circolare e ridurre l'impatto ambientale.
Il costante sviluppo tecnologico ha reso universalmente diffusi pc portatili, smartphone e tablet, a cui si stanno rapidamente affiancando biciclette e motorini elettrici. Tale impetuoso fenomeno produce però colossali rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), molti dei quali contenenti batterie che sono particolarmente inquinanti.
Il processo di transizione verso un’economia a zero impatto ambientale richiede tempestivi aggiornamenti della normativa che deve essere sempre adeguata alle sfide tecnologiche di ogni fase.
Pertanto, lo scorso febbraio, il Parlamento ha adottato un progetto di legge per ammodernare l’attuale legislazione in materia di batterie, ridefinendo le modalità e i requisiti del loro intero ciclo di vita, dalla progettazione al fine vita. Il progetto riguarda non solo tutte le batterie dei RAEE, ma viene esteso anche ai mezzi di trasporto leggeri, come biciclette e scooter elettrici.
Nel 2019, il 51% delle batterie portatili vendute nell'UE è stato raccolto per essere riciclato. La proposta fissa obiettivi di raccolta più rigorosi, sia per le batterie portatili (il 70% dal 2025, rispetto al 65% della proposta originaria della Commissione europea e l'80% dal 2030 invece del 70%) che per quelle impiegate nei mezzi da trasporto leggeri (75% nel 2025 e 85% nel 2030).
Il nuovo quadro normativo prescrive l'obbligo di raccolta per i rifiuti provenienti da qualsiasi tipo di batteria, sia quelle per autoveicoli che quelle per veicoli industriali ed elettrici.
La questione è davvero molto importante: sicuramente per l’ambiente, nel medio – lungo periodo, ma anche, più a breve termine, per l’industria e per tutti i consumatori europei.
In effetti, nel rapporto parlamentare vengono fissati dei parametri piuttosto stringenti, da raggiungere per il 2024, rispetto alle caratteristiche delle batterie: queste dovranno essere progettate in modo che i consumatori possano rimuoverle da soli, in modo facile e sicuro. Inoltre, l’industria dovrà garantire elevati standard di diligenza, nell’approvvigionamento, lavorazione e commercio delle materie prime, (si pensi al litio, al cobalto, al piombo e al nichel, tutti minerali costosi, inquinanti e anche pericolosi). Non casualmente il rapporto stabilisce anche i livelli minimi di tali metalli da dover recuperare dai rifiuti per il riutilizzo in batterie nuove. Quest’ultimo punto costituisce un passaggio fondamentale per ridurre i cumuli di rifiuti RAEE che sempre di più si vanno costituendo nel mondo, ed anche in Europa.
Inoltre, tale pratica di economia circolare consentirà di avere, nel medio periodo, forniture di tali metalli a maggior buon mercato, diminuendo, nel contempo, la dipendenza da paesi extraeuropei.
Da notare che i consumatori sono parte attiva di questo processo di economia circolare in quanto il primo recupero delle batterie avviene proprio al momento del rimpiazzo dell’elettrodomestico e la corretta destinazione delle batterie sarà inevitabilmente cura dei consumatori stessi.
La scelta delle istituzioni europee di concentrarsi nella presente fase sulle batterie è strategica perché queste rappresentano la tecnologia chiave per promuovere la mobilità sostenibile e per immagazzinare energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
Agire adesso, con un regolamento così innovatore, significa creare un diverso approccio metodologico che introduce nuovi standard di sostenibilità che potrebbero condurre l’industria europea all’avanguardia nel mondo e far diventare l’UE punto di riferimento per l'intero mercato globale delle batterie.
Maggiori informazioni e utili infografiche sull’iniziativa sono disponibili qui.