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12 Gennaio 2024

Settimana bianca all’estero: in valigia metti anche i tuoi diritti e alcuni consigli!

Consulenza ed assistenza per i consumatori in Europa

Settimana bianca all’estero: in valigia metti anche i tuoi diritti e alcuni consigli!

Tra gennaio e febbraio, fino alla fine della stagione invernale, saranno in molti a partire per la settimana bianca, sia in Italia che all’estero, per godersi le piste e gli sport invernali. Non bisogna, tuttavia, dimenticarsi che gli imprevisti possono essere sempre dietro l’angolo e che, a volte, possono comportare degli esborsi impegnativi.

È il caso di Marta, cittadina italiana che ha deciso di andare a sciare in Francia. Purtroppo, si è infortunata al ginocchio cadendo dagli scii ed è stata soccorsa dall’elicottero per essere trasporta in ospedale. Al rientro forzato a casa, si è vista recapitare una richiesta di pagamento, emessa dall’azienda che aveva provveduto al suo soccorso con elicottero, trattandosi di servizio non coperto dalla tessera europea di assicurazione malattia (TEAM) con cui Marta è partita per la Francia.

La TEAM, infatti, dà diritto alle cure sanitarie necessarie durante il soggiorno temporaneo in uno dei 27 paesi dell’UE, alle stesse condizioni riservate ai residenti nel Paese nel quale si è in viaggio: in altre parole, se le cure mediche sono gratuite per i residenti locali lo saranno anche per i cittadini degli altri Stati membri. Pertanto, è sempre bene portare con sé la TEAM, ma è importante sapere che essa non copre tutti i costi per spese sanitarie in cui possiamo imbatterci. Ad esempio, se si vuole richiedere un trasporto sanitario nel proprio Paese in caso di grave incidente durante il soggiorno in un altro Paese dell’UE, è necessaria una copertura assicurativa specifica. La TEAM, infatti, non sostituisce l’assicurazione di viaggio e, pertanto, è consigliabile sottoscrivere una polizza viaggio; questo perché solo alcuni paesi sostengono per intero le spese per le cure mediche e una malattia o un incidente all’estero possono comportare spese supplementari, come nel caso di Marta.

Prima della partenza per una vacanza sulla neve in un Paese dell’UE o extra UE è fondamentale verificare se si ha già sottoscritto un’assicurazione in caso di incidente sulla pista, ad esempio attraverso una polizza collegata alla propria carta di credito o alla quota associativa di una organizzazione di soccorso, sportiva o del tempo libero. È sempre meglio sottoscrivere l’assicurazione prima della partenza per garantire una copertura immediata poiché alcune polizze potrebbero richiedere un certo periodo di tempo prima di diventare attive. Inoltre, si consiglia sempre di confrontare le alternative delle compagnie assicurative per trovare la polizza più conveniente e adatta alle proprie esigenze. È, altresì, importante prestare attenzione ai dettagli della copertura, inclusi i limiti massimi di spesa ecc… Una volta sottoscritta l’assicurazione, è fondamentale conservare tutti i documenti pertinenti, inclusi i numeri di telefono dell’assistenza e le istruzioni le richieste di eventuali rimborsi. È altrettanto utile sapere che in alcuni comprensori sciistici è possibile acquistare, assieme allo skipass, un’apposita assicurazione.

Ma gli imprevisti possono riguardare anche la richiesta di sovrapprezzi di cui al momento della prenotazione non eravamo stati informati. È il caso di una famigliola italiana che ha prenotato un pacchetto turistico per trascorrere una settimana in una località sciistica tedesca attraverso un portale tedesco e che, giunta a destinazione, si è vista richiedere un sovrapprezzo perché l’offerta acquistata era riservata ai soli cittadini tedeschi. Tale richiesta è stata, tuttavia illegittima in quanto le discriminazioni basate sulla residenza o la cittadinanza sono vietate già dal 2010 quando è entrata in vigore la Direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno, meglio conosciuta come direttiva servizi. La direttiva, infatti, è stata adottata con lo scopo di agevolare l’accesso, per imprese e cittadini ai servizi all’interno del mercato unico, rimuovendone gli ostacoli attraverso la semplificazione delle procedure amministrative per i prestatori di servizi, il riconoscimento di determinati diritti ai consumatori e alle imprese che forniscono o accedono a determinati servizi nell’UE. Tra le altre, si è introdotto il principio di non discriminazione in forza del quale le condizioni generali di accesso ad un servizio che il prestatore mette a disposizione dei consumatori non devono contenere condizioni discriminatorie basate sulla nazionalità o sul luogo di residenza degli stessi salvo che non intervengano fattori oggettivi come, per esempio, le diverse condizioni di mercato come una domanda maggiore o minore influenzata dalla stagionalità.

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