Dal 10 luglio, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), con il via libera del Ministero dell’Interno, ha introdotto una novità significativa per chi viaggia in aereo: sui voli nazionali e su gran parte delle rotte europee nell’area Schengen non sarà più necessario mostrare la carta d’identità al gate. Per salire a bordo, sarà sufficiente esibire la carta d’imbarco, anche in formato digitale. L’obiettivo è snellire i controlli e rendere le operazioni di imbarco più rapide ed efficienti.
La misura si applica alle tratte interne e a quelle dirette verso i Paesi Schengen che includono 25 Stati membri dell’UE, più Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein. Restano escluse le destinazioni extra-Schengen, come Irlanda e Regno Unito, dove il controllo documentale resta obbligatorio. Inoltre, su alcune rotte considerate “sensibili” per motivi di sicurezza o flussi migratori, come ad esempio alcune tratte verso la Francia, le autorità possono ripristinare la verifica dell’identità.
Come chiarito dall’ENAC, l’eliminazione del controllo del documento d’identità al gate non compromette in alcun modo la sicurezza dei voli, che continua a essere garantita dalle misure previste per lo screening dei passeggeri, in linea con la normativa europea vigente. Chi accede all’area “sterile” dell’aeroporto (quella oltre i varchi di sicurezza) è infatti già stato sottoposto ai controlli obbligatori, come metal detector e scanner radiogeni. Per questo motivo, in molti casi sarà sufficiente esibire la sola carta d’imbarco, agevolando i viaggiatori all’interno dello spazio europeo di libera circolazione, che coinvolge oltre 450 milioni di persone.
Cosa sapere e a cosa prestare attenzione prima di partire
Sebbene la nuova procedura semplifichi l’imbarco, è comunque essenziale viaggiare sempre con un documento d’identità valido (carta d’identità, passaporto o, per le sole tratte nazionali, patente). L’ENAC ha infatti precisato che potranno essere effettuati controlli a campione, e il documento può rivelarsi indispensabile in caso di imprevisti, cambi di volo, smarrimento della carta d’imbarco o per il rientro in Italia da un Paese che non applica ancora questa nuova procedura.
Un’altra situazione in cui il documento è sempre richiesto è il check-in in aeroporto: chi si presenta al banco della compagnia aerea dovrà mostrarlo per ottenere la carta d’imbarco. Inoltre, è consigliabile verificare sempre le condizioni di trasporto della compagnia aerea: alcune, in particolare le low-cost, potrebbero continuare a richiedere il documento anche per motivi interni, pur non essendo più obbligatorio per legge. In caso di dubbi, si consiglia di contattare direttamente il vettore prima della partenza.
Infine, è sempre buona norma informarsi in anticipo sulle condizioni di ingresso previste dal Paese di destinazione. È fondamentale assicurarsi che il proprio documento di viaggio sia in corso di validità il giorno della partenza e, prima di prenotare, verificare l’eventuale presenza di requisiti specifici, come l’obbligo di passaporto, visti, assicurazioni sanitarie, vaccinazioni o altre formalità.
Particolare attenzione va riservata ai viaggi con più tappe o scali internazionali. Ogni Paese attraversato potrebbe applicare regole diverse, anche solo per il transito. Ad esempio, si potrebbe volare dall’Italia verso l’Australia, con uno scalo in India. Sebbene la destinazione finale sia l’Australia, l’India richiede un visto di transito anche per i passeggeri che non lasciano l’aeroporto, in alcuni casi. Se non si dispone del visto richiesto, si rischia di essere respinti durante il transito o addirittura di non poter imbarcarsi alla partenza. In questi casi, pianificare in anticipo e verificare i requisiti di ciascun Paese, inclusi quelli in cui si effettua solo uno scalo, è essenziale per evitare problemi al momento dell’imbarco o durante il viaggio.
In caso di problemi, ci si può rivolgere al servizio clienti della compagnia aerea o alla polizia aeroportuale. Per assistenza gratuita e per far valere i propri diritti di passeggero aereo, è possibile contattare il Centro Europeo Consumatori Italia.


