Sempre più consumatori e aziende utilizzano internet per acquistare prodotti o servizi, accedere a servizi di svago e gestire la loro vita quotidiana. Nel 2014, il 50% dei consumatori europei ha effettuato acquisti in internet mentre si attesta al 38% la percentuale delle imprese stabilizzate nei 28 paesi europei che nel corso del 2013 ha acquistato beni e servizi on-line.
Tuttavia, il commercio elettronico transfrontaliero nell’UE è ancora lungi dal raggiungere il suo pieno potenziale: solo il 18% dei consumatori che hanno utilizzato Internet ha acquistato online da un altro paese dell’UE, mentre il 55% lo ha fatto a livello nazionale. Solo il 12% dei commercianti europei ha venduto online a consumatori di altri paesi dell’UE, mentre più di un terzo (37%) continua a farlo a livello nazionale. Ci sono una serie di ragioni/ostacoli per cui il mercato unico digitale non ha ancora raggiunto il suo pieno potenziale nella UE e tra queste si individuano le differenti norme contrattuali che si applicano alle vendite transfrontaliere all’interno dell’UE. Una barriera, questa, che ostacola le imprese e i consumatori dal beneficiare appieno del mercato unico digitale e che la Commissione cercherà di eliminare attraverso una serie di azioni stabilite nell’ambito della Strategia per il Mercato Unico Digitale presentata lo scorso 6 maggio.
Al fine di raccogliere i pareri delle parti interessate sulle possibili vie da percorrere per rimuovere gli ostacoli di diritto dei contratti relativi agli acquisti on-line di contenuti digitali e beni materiali la Commissione Europea ha avviata lo scorso 12 giugno una consultazione pubblica
Il documento di consultazione, che in sostanza invita le parti interessate ad esprimere il proprio parere sulla necessità o meno di armonizzazione a livello UE delle norme contrattuali ed individuare i possibili ambiti di un tale intervento è suddiviso in tre parti:
– La prima parte è dedicata all’acquisto online di contenuti digitali
– La seconda affronta l’acquisto online di beni materiali.
– La terza parte, presentata in un allegato, tratta l’etichettatura e il confezionamento dei prodotti.
Il questionario, attualmente in inglese, sarà presto disponibile in tutte le lingue ufficiali dell’Unione Europea ed è indirizzato a tutti gli stakeholders che potranno esprimere la propria opinione fino al prossimo 3 settembre. Per questioni di trasparenza le organizzazioni che intendono partecipare alla consultazione dovranno preventivamente registrarsi sul Registro per la trasparenza e aderire al Codice di Condotta. Diversamente il questionario sarà considerato non come il punto di vista dell’organizzazione ma della persona fisica che ha compilato lo stesso. I contributi saranno pubblicati in un apposita sezione del sito web della DG Giustizia.
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