Via libera dal Tribunale di Torino all’azione rappresentativa di sette associazioni dei consumatori – tra cui Adiconsum – contro Groupe PSA Italia SPA, Stellantis N.V. e Automobiles Citroën SA. Al centro della vicenda gli airbag difettosi prodotti tra il 2009 e il 2019 dalla giapponese Takata (fallita nel 2017) e installati sulle Citroen DS3 e C3, che avrebbero creato una condizione di rischio per i conducenti, oltre a disagi legati ai ritardi nella sostituzione dei componenti difettosi.
Una buona notizia per tutti i consumatori coinvolti nel caso degli airbag difettosi, il cui malfunzionamento avrebbe potuto provocare un’esplosione incontrollata in caso di incidente, con gravi rischi per l’incolumità dei passeggeri. Molti di loro sono rimasti in balia di lunghe liste di attesa per la sostituzione, a causa dell’indisponibilità dei nuovi dispositivi, con l’impossibilità di utilizzare in sicurezza la propria vettura.
Per questo motivo, le associazioni dei consumatori si sono rivolte al Tribunale civile di Torino, che nei giorni scorsi ha depositato un’Ordinanza nella quale ha dichiarato ammissibile l’azione rappresentativa ed ha fissato l’udienza per la prosecuzione del giudizio in data 21.11.2025.
Che cos’è e come funziona l’azione rappresentativa?
La disciplina delle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori è attualmente contenuta negli articoli 140-ter e seguenti del Codice del consumo, introdotti dal Decreto Legislativo 10 marzo 2023, n. 28, in attuazione della Direttiva (UE) 2020/1828. L’obiettivo di tale normativa è tutelare i diritti individuali omogenei e gli interessi collettivi dei consumatori e degli utenti.
L’azione rappresentativa è uno strumento che consente di ottenere, da parte di associazioni o enti legittimati, provvedimenti inibitori (per far cessare comportamenti illeciti) o compensativi (per ottenere il risarcimento dei danni subiti) a fronte di pratiche lesive. Gli altri consumatori interessati possono aderire all’azione già promossa, senza la necessità di essere assistiti da un avvocato. Questa forma di tutela può essere attivata in presenza di violazioni già avvenute o potenziali, e riguarda diversi ambiti di interesse per i consumatori.
Può essere intentata contro qualsiasi professionista, pubblico o privato, e viene proposta presentando una domanda al tribunale ordinario del capoluogo della regione in cui ha sede l’impresa. Il procedimento si articola in due fasi: ammissibilità dell’azione rappresentativa e decisione nel merito. È bene sapere che l’adesione all’azione di classe comporta la rinuncia a qualsiasi azione individuale di restituzione o risarcimento basata sullo stesso problema. Tuttavia, chi non aderisce all’azione collettiva può comunque intentare un’azione individuale. Dopo la scadenza fissata dal giudice, non si possono promuovere nuove azioni collettive sugli stessi fatti. Le rinunce o transazioni non pregiudicano i diritti di chi non ha dato consenso. Questa forma di tutela rafforza la posizione del consumatore, riduce i costi e favorisce uniformità nelle decisioni giudiziarie.
La sicurezza dei prodotti
Proprio alla luce di vicende come quella degli airbag difettosi, emerge con ancora maggiore forza l’importanza di un rigoroso rispetto delle norme sulla sicurezza dei prodotti, oggi disciplinate dal Regolamento (UE) 2023/988 sulla sicurezza generale dei prodotti che mira a garantire un elevato livello di tutela dei consumatori e a promuovere condizioni di concorrenza eque tra le imprese, migliorando il funzionamento del mercato interno dell’UE. Le nuove norme – applicabili dal 13 dicembre 2024 – assicurano che tutti i prodotti di consumo non alimentari immessi sul mercato — siano essi nuovi, usati, riparati o ricondizionati, venduti online o offline — siano sicuri per i consumatori. Il regolamento chiarisce gli obblighi a carico delle imprese, contribuendo a creare un quadro normativo più omogeneo, capace di rispondere sia all’evoluzione digitale dei prodotti, sia alla crescita dell’economia circolare. Viene inoltre rafforzata la vigilanza del mercato e la cooperazione tra Stati membri e operatori economici.
Tra le principali novità, spicca l’introduzione dell’obbligo per i fornitori di mercati online di assumersi la responsabilità per la sicurezza dei prodotti venduti attraverso le loro piattaforme. Gli operatori economici sono inoltre tenuti a garantire la tracciabilità dei prodotti e a informare tempestivamente le autorità competenti e i consumatori in caso di rischi per la sicurezza. Infine, il regolamento interviene sul miglioramento delle procedure di richiamo dei prodotti pericolosi, potenziando il ruolo delle autorità preposte alla vigilanza.