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28 Novembre 2014

MERCATO UNICO DIGITALE: RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

Consulenza ed assistenza per i consumatori in Europa

Il Parlamento Europeo emana una risoluzione in vista del potenziamento del mercato unico digitale ed a sostegno dei diritti dei consumatori che vi si rivolgono – previsto lo smantellamento di Google.

“Il 27 novembre 2014, il Parlamento europeo ha emanato una risoluzione in materia di mercato unico digitale, al fine di agevolarne e di disciplinarne lo sviluppo, tenendo conto di tutti gli aspetti e le esigenze specifici del settore e di chi vi opera, soprattutto dei consumatori.

“Infatti, il mercato unico digitale è uno dei settori di maggior rilievo e dalle maggiori potenzialità nell’ambito dell’economia globale europea, soprattutto grazie alle grandi opportunità offerte dal commercio elettronico.

“I servizi offerti dal mercato unico digitale si ampliano e si evolvono in maniera esponenziale, sia rispetto alla tipologia ed alla quantità delle informazioni accessibili, sia circa il numero di piattaforme e dispositivi disponibili – computer, tablet, smartphone –.

Sostanzialmente, il mercato unico digitale comporta il miglioramento dell’accesso alle informazioni, la riduzione dei tempi e dei costi delle transazioni, una più ampia scelta per i consumatori, che possono di fatto comparare più offerte e scegliere la qualità migliore ed i prezzi più bassi. Inoltre, aumentano le opportunità professionali e commerciali sia per i consumatori che per le imprese, con un numero sempre crescente di nuovi posti di lavoro.

Tale settore è, allo stato, quello che offre maggiori potenzialità commerciali e pare rappresentare una delle occasioni di rilancio dell’economia. Fondamentale risulta, quindi, l’eliminazione delle barriere commerciali nazionali alle transazioni on line e la riduzione delle disparità digitali tra i vari Stati membri.

Questo, infatti, auspicano gli operatori commerciali del settore digitale, ma è anche la direzione nella quale stanno lavorando gli organismi politici nazionali ed europei. L’obiettivo principale è quello di contribuire ad una sempre maggiore unione fra le nazioni europee, agevolando lo sviluppo del mercato unico e, contestualmente, dell’economia.

Da anni, ormai, la Commissione, il Parlamento, il Consiglio europeo, ma anche i Governi degli Stati membri operano al fine di mettere a punto una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, caratterizzata da alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale.

Molti i provvedimenti finalizzati a definire un quadro normativo integrato e stabile, che garantisca sia lo sviluppo dell’attività di chi vi opera, sia un elevato livello di tutela dei consumatori.

Ma in considerazione della velocità con la quale il settore si evolve e data l’assenza di normativa che disciplini ancora molti degli aspetti e delle nuove fattispecie che via via si creano, urgono interventi e provvedimenti a ciò mirati, in quanto il progresso tecnologico ed economico non possono aspettare.

A conferma della fondamentale importanza che il settore riveste nell’economia globale e della necessità di interventi su vari fronti e a diversi livelli, il Parlamento invita, quindi, la Commissione, il Consiglio, gli Stati membri, per quanto attiene alle rispettive competenze, a progredire nel percorso di sviluppo del mercato unico digitale, emanando tutti i provvedimenti necessari a regolamentarne ogni singolo aspetto e garantendo le tutele di tutti i soggetti coinvolti.

Uno degli aspetti di maggior rilievo della risoluzione e che ha avuto una notevole eco a livello mondiale, è l’invito espresso dal Parlamento alla Commissione a “mettere in campo delle proposte atte a separare i motori di ricerca dagli altri servizi commerciali”. Ciò significa che si prevede lo smantellamento del colosso USA della rete, Google,nell’ottica specifica di garantire la concorrenza all’interno del mercato unico europeo.

Si ricorda, a tale proposito, che nel novembre 2010 la Commissione aveva aperto un’inchiesta relativa alla posizione dominante di Google, al quale si contestava di privilegiare sulle proprie pagine i propri servizi specializzati a svantaggio dei motori di ricerca concorrenti.

 

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