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11 Giugno 2025

Shein sotto indagine della Commissione europea per violazione della normativa UE a tutela dei consumatori

Consulenza ed assistenza per i consumatori in Europa

Shein

Negli ultimi anni, SHEIN si è affermato come uno dei marketplace online più utilizzati dai consumatori, anche europei, soprattutto per l’abbigliamento a basso costo. Tuttavia, insieme all’aumento degli acquisti, sono cresciute anche le segnalazioni da parte degli utenti, che si sono rivolti con frequenza crescente alla Rete dei Centri Europei dei Consumatori (ECC-Net) per ricevere assistenza su problematiche varie. Anche sulla base di questi dati, e nell’ambito di un’indagine coordinata a livello europeo, la Rete CPC (Consumer Protection Cooperation Network), coordinata dalla Commissione europea, ha notificato il 26 maggio a SHEIN una serie di pratiche che violano la normativa dell’UE a tutela dei consumatori, invitando la piattaforma cinese a conformarsi alla legislazione europea.

Elementi chiave dell’azione coordinata della Rete CPC

L’indagine della Rete CPC ha esaminato un’ampia gamma di pratiche adottate da SHEIN in violazione della normativa europea, tra cui la Direttiva sulle pratiche commerciali sleali, la Direttiva sui diritti dei consumatori, la Direttiva sull’indicazione dei prezzi e la Direttiva sul commercio elettronico. Tra le principali irregolarità riscontrate figurano:

  • promozioni ingannevoli che presentano riduzioni di prezzo non basate sul prezzo più basso applicato in precedenza;
  • pratiche che sollecitano i consumatori a completare gli ordini indicando scadenze delle offerte imminenti;
  • informazioni incomplete o inaccurate sui diritti dei consumatori in materia di resi e rimborsi, oltre a una gestione non conforme di tali procedure;
  • indicazioni che suggeriscono caratteristiche speciali dei prodotti che in realtà sono obbligatorie per legge;
  • informazioni false o ingannevoli sui presunti benefici ambientali e di sostenibilità dei prodotti;
  • difficoltà per i consumatori ad accedere alle informazioni di contatto per informazioni o reclami.

In aggiunta, la Rete CPC ha richiesto a SHEIN ulteriori informazioni per valutare la conformità a ulteriori obblighi previsti dalla normativa UE a tutela dei consumatori, come ad esempio l’obbligo di garantire che classifiche, recensioni e valutazioni dei prodotti non siano presentate in modo ingannevole. È inoltre in corso anche una verifica su come SHEIN informa i consumatori in merito alla ripartizione delle responsabilità contrattuali tra venditore terzo e SHEIN (quando applicabile), e sull’applicazione dei diritti dei consumatori nel caso in cui il venditore terzo non sia un professionista.

Un’azione complementare all’indagine in corso sul Regolamento sui Servizi Digitali (DSA)

L’azione della Rete CPC si integra con l’indagine in corso condotta dalla Commissione ai sensi del Regolamento UE 2022/2065 sui servizi digitali – noto anche comeDigital Services Act (DSA) – finalizzata a garantire un ambiente digitale sicuro e affidabile, in cui i diritti dei consumatori europei siano pienamente tutelati. SHEIN è, infatti, considerata una Very Large Online Platform (VLOP) e, in quanto tale, deve adeguarsi agli obblighi più rigorosi riservati a tali soggetti, tra cui la valutazione e la mitigazione dei rischi sistemici derivanti dai propri servizi.

L’indagine si concentra in particolare su aspetti quali la presenza di contenuti e prodotti illegali sulla piattaforma, la trasparenza dei sistemi di raccomandazione, nonché le misure adottate per ridurre i rischi per la protezione dei consumatori, la salute pubblica e il benessere degli utenti. Già il 6 febbraio scorso la Commissione ha inviato a SHEIN una richiesta di informazioni. 

L’azione coordinata della Rete CPC nei confronti di SHEIN non preclude eventuali procedimenti avviati dalle autorità nazionali, come ad esempio il procedimento avviato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) in relazione a presunte pratiche di pubblicità ambientale ingannevole da parte della piattaforma.

SHEIN ha un mese di tempo per rispondere alle risultanze dell’indagine della Rete CPC e per proporre impegni concreti volti a risolvere le violazioni rilevate.

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