Sebbene adottata nel 2006 per ridurre le barriere sia giuridiche che amministrative tra chi li fornisce e chi li riceve, la Direttiva servizi è ancora lungi dall’essere completamente attuata. Lo ha reso noto la relazione della Corte dei Conti europea (n. 5/2016) evidenziando che i consumatori continuano a riscontrare problemi nell’accesso al mercato unico dei servizi.
I consumatori, infatti, continuano ad incontrare restrizioni, legate ala nazionalità e al luogo di residenza, nell’accesso ai servizi, come anche i prestatori di servizi.
Secondo la Corte dei Conti europea ciò è dovuto alla:
- mancata rapidità dei meccanismi come SOLVIT ed EU Pilot
- ritardata istituzione e la mancata uniformità della qualitàdegli sportelli unici (Points of Single Contact, PSC) per fornire informazioni alle imprese
- assenza di trasparenza delle procedure EU Pilot e la mancata pubblicazione dei pareri motivati a conclusione delle procedure d’infrazione.
La Corte dei Conti europea raccomanda alla Commissione di:
- essere più risoluta nel far rispettare la direttiva, correggendo le non conformità risultanti dai test di efficacia e affrontando insieme agli Stati membri le problematiche più significative in termini economici
- rendere pubblici i risultati delle procedure EU Pilot
- avviare appena possibile le procedure EU Pilot all’insorgere di un problema
- divulgare le informazioni sulle risoluzioni prese
- ridurre i tempi delle procedure id infrazione
- deferire i casi più importanti alla Corte di Giustizia europea
- redigere gli orientamenti per il recepimento in parallelo della normativa
- adoperarsi affinché la questione dei dati utili alla valutazione dell’impatto della normativa sia affrontata nelle fasi iniziali dell’iter legislativo
e agli Stati membri di:
•osservare la Carta degli Sportelli Unici, mettendo a disposizione le informazioni in più lingue e consentendo ai prestatori di servizi l’espletamento di tutte le procedure amministrative.