Ogni settembre, il Presidente della Commissione europea – attualmente Ursula von der Leyen, rieletta a luglio 2024 – pronuncia davanti al Parlamento europeo il discorso sullo Stato dell’Unione (State of the European Union – SOTEU). Si tratta di un momento chiave della vita politica dell’UE, in cui vengono ripercorsi i risultati dell’anno passato, delineate le sfide future e presentate le priorità per i mesi a venire. In questa occasione, la Presidente illustra le aspettative dei cittadini europei e annuncia nuove iniziative per guidare l’agenda dell’Unione.
Perché conta anche per i cittadini
Il discorso sullo Stato dell’Unione non è solo un appuntamento istituzionale: serve a fissare le priorità politiche dell’UE, che poi si traducono in azioni concrete con un impatto reale sulla vita quotidiana dei cittadini. È un passaggio centrale per la democrazia europea, perché orienta la direzione politica dell’Unione e risponde alle aspettative dei cittadini. Dopo l’intervento della Presidente, il dibattito con i membri del Parlamento europeo rafforza trasparenza e responsabilità politica delle istituzioni.
Le priorità per i prossimi anni
Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, la Presidente della Commissione europea ha evidenziato come gli attuali eventi globali stiano incidendo sulla vita dei cittadini e ha lanciato un appello: “È ora che l’Europa si renda indipendente”, richiamando unità, competitività e resilienza in un contesto di forte incertezza.
L’intervento ha toccato numerosi ambiti strategici: dalla sicurezza alla competitività economica, dalla difesa alla trasformazione digitale, fino alla transizione verso un’economia più sostenibile. Al centro vi è l’idea che una maggiore indipendenza passi attraverso una crescita della competitività, semplificando il fare impresa in Europa e valorizzando i prodotti europei, con benefici anche per i consumatori.
In questa prospettiva, la Commissione intende agevolare le imprese nell’operare oltre i confini nazionali, con particolare attenzione ai settori dell’energia, delle telecomunicazioni e della finanza. Tra le proposte annunciate figurano la riduzione degli oneri burocratici e una maggiore semplificazione normativa, pensate soprattutto per le imprese, ma con effetti positivi anche sui cittadini, che potranno beneficiare di più prodotti e servizi, maggiore competitività e qualità sul mercato.
Un punto centrale riguarda l’introduzione dell’euro digitale, una nuova forma di moneta elettronica emessa dalla Banca Centrale Europea. L’euro digitale offrirà un’alternativa sicura per i pagamenti quotidiani, sia online sia nei negozi fisici. Ogni cittadino potrà disporre gratuitamente di un conto in euro digitale, e le transazioni saranno possibili anche senza connessione a internet.
La Presidente ha indicato l’intelligenza artificiale e le tecnologie pulite, cioè l’insieme di innovazioni, prodotti e servizi volti a ridurre l’impatto ambientale, migliorare l’efficienza energetica e promuovere un uso sostenibile delle risorse, come aree strategiche per l’indipendenza futura dell’Europa. Gli investimenti in questi settori dovrebbero rafforzare la produzione locale, ad esempio nelle auto elettriche, e sostenere gli agricoltori, garantendo prezzi equi per i loro prodotti.
Per promuovere la leadership industriale europea, la Commissione introdurrà un criterio Made in Europe negli appalti pubblici e incentivi per stimolare la domanda di prodotti europei, affiancati da campagne promozionali come “Compra cibo europeo”. Attraverso l’Industrial Accelerator Act e il programma Global Gateway, la Commissione vuole accelerare la transizione verso un’economia circolare, puntando a prodotti più durevoli, riparazioni più semplici e riduzione dei rifiuti, per rendere l’economia europea più sostenibile e competitiva.
Un’altra iniziativa riguarda la resilienza dei media, con interventi per contrastare la disinformazione: più risorse per i media tradizionali e programmi di alfabetizzazione mediatica. Sul fronte digitale, la Presidente ha sottolineato la necessità di stabilire standard europei chiari, anche per tutelare i cittadini dall’impatto degli algoritmi dei grandi operatori tecnologici, in particolare sui minori. Sono allo studio possibili restrizioni di età, ispirate al modello australiano, in base ai pareri che verranno raccolti entro fine anno.
Accanto alla spinta industriale, la Commissione ha ribadito l’impegno verso la protezione dei consumatori. È in preparazione il Digital Fairness Act, attualmente in consultazione pubblica, che mira a contrastare pratiche scorrette come i design manipolativi online (dark patterns), gli abbonamenti poco trasparenti e il marketing ingannevole. Parallelamente, verrà sviluppato un nuovo Piano d’Azione contro il cyberbullismo, per proteggere bambini e giovani online. Queste iniziative mostrano che la competitività europea non è concepita solo in termini economici, ma anche di equità, trasparenza e fiducia.
Tradurre queste ambizioni in realtà richiederà tempo e il consenso dei 27 Stati membri. Tuttavia, la direzione è chiara: un’Europa più competitiva, meno dipendente dai fornitori esterni e più sicura di sé nel definire gli standard digitali e industriali del futuro. “Viva l’Europa”, ha concluso la Presidente von der Leyen.