Siamo giunti al secondo appuntamento della campagna del Centro Europeo Consumatori Italia sulla sostenibilità; dodici buoni propositi, uno per ogni mese, per aiutare tutti i nostri lettori a compiere scelte di consumo responsabili e consapevoli, in grado di non impattare eccessivamente sull’ambiente razionalizzando le risorse ed evitando sprechi.
Proposito numero 2
“PRIMA DI BUTTARE, CERCA DI RIPARARE!”
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” dice la celebre legge di Lavoisier, chimico francese del Settecento; il secondo buon proposito per un 2021 all’insegna della sostenibilità non ha nulla a che fare con la chimica, ma trae da questo principio grande ispirazione. Quante volte abbiamo cestinato oggetti solo perché avevano parzialmente perso la loro funzionalità o quante altre, abbiamo preferito acquistare l’ultimo modello di un articolo già in nostro possesso piuttosto che cercare di riparare quello precedente o di sfruttarne appieno le potenzialità? Probabilmente troppe; non tutti sono infatti pienamente consapevoli delle implicazioni e dei costi della catena dello smaltimento dei rifiuti, soprattutto per apparecchi elettrici ed elettronici (i cd. RAEE) sebbene secondo un sondaggio Eurobarometro in Europa sia abbastanza diffusa la volontà (77%) di riparare i propri dispositivi e la convinzione (79%) della necessità di un obbligo per i produttori di semplificare la riparazione dei dispositivi digitali o la sostituzione di singoli componenti. Come si può attuare tale tendenza troppo spesso solo teorica? Oltre alle innumerevoli possibilità di riciclo creativo (mai provato ad utilizzare una lampadina come saliera? O i cavi elettrici per realizzare orecchini?) è importante ricordare che la normativa e le politiche europee predispongono strumenti per trasformare la cultura del riutilizzo in concreta realtà.
In primo luogo si ricorda che il diritto alla riparazione è espressamente previsto dalla disciplina in tema di garanzia legale di conformità; i consumatori europei, nel caso in cui il prodotto acquistato presenti dei difetti o non funzioni correttamente, hanno diritto, in prima istanza, a chiederne la riparazione senza dover sostenere alcun costo; alcuni venditori, dopo la denuncia del difetto, propongono all’acquirente di esercitare il diritto di recesso che comporta la restituzione dell’articolo al venditore e il rimborso del prezzo, molto spesso decurtato dei costi per la restituzione stessa. Perché dunque non preferire la riparazione, gratuita? Inoltre tale garanzia ha durata biennale, pertanto anche se sono trascorsi diversi mesi dal nostro acquisto, vale sempre la pensa considerare di riparare.
Il diritto alla riparazione, al di fuori dell’ambito della garanzia legale di conformità, ha costituito oggetto, in data 25 novembre 2020, di una importante risoluzione del Parlamento europeo; la risoluzione, pur non avendo un’efficacia vincolante, esprime significativamente la volontà delle istituzioni di garantire la riparabilità dei prodotti promuovendo la sostenibilità e tutelando i consumatori da pratiche illegittime quali quelle facenti capo all’obsolescenza programmata. Tale pratica consiste in un escamotage tramite cui determinati prodotti risultano essere programmati per funzionare per un breve lasso di tempo, decorso il quale l’acquirente è di fatto costretto ad acquistare un nuovo articolo piuttosto che ripararlo, necessitando la riparazione di costi molto (troppo) elevati. Basti pensare agli smartphone che dopo pochissimi anni non sono più in grado di supportare aggiornamenti del software necessario all’utilizzo delle funzioni principali. Il Parlamento Europeo ha inoltre nuovamente promosso la commercializzazione di caricabatterie universali, esortando a ricorrere più frequentemente ai mercati di seconda mano e ha persino proposto un comune sistema di etichettatura dei prodotti che possa fornire informazioni chiare sulla durabilità degli stessi.
Infine, la risoluzione ha invitato anche a rafforzare il ruolo del marchio Ecolabel-UE, in modo da diffonderne significativamente l’utilizzo da parte delle imprese per una maggiore sensibilizzazione dei consumatori.
Vuoi scoprire di più sul marchio Ecolabel- UE? Non perdere l’appuntamento di marzo della nostra campagna!
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