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15 Novembre 2018

La Corte di Giustizia sulle tariffe aeree: se non sono espresse in euro, devono essere indicate in una valuta obiettivamente collegata al servizio proposto

Consulenza ed assistenza per i consumatori in Europa

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iStock 872798762La Corte di Giustizia dell’Unione Europea è stata chiamata a pronunciarsi dalla Corte federale di Giustizia tedesca sull’interpretazione di un regolamento europeo in forza del quale i vettori aerei sono tenuti, se offrono servizi da un aeroporto situato in uno Stato membro, a precisare sempre il prezzo finale da corrispondere. Con il rinvio pregiudiziale alla Corte, il giudice tedesco, sollecitato da un’associazione di consumatori, ha inteso fare chiarezza su quale sia la valuta in cui indicare la tariffa laddove la compagnia non la esprima in euro.

La vicenda da cui è scaturita la pronuncia riguarda un passeggero che, trovandosi in Germania, aveva prenotato sul sito www.germanwings.de, gestito dall’omonima compagnia, un volo Londra-Stoccarda, il cui prezzo era espresso esclusivamente in sterline. Ritendendo che tale pratica configurasse un comportamento sleale e che le tariffe dovessero necessariamente essere espresse in euro, l’associazione di consumatori Verbraucherzentrale Baden-Württemberg ha intrapreso un’azione inibitoria nei confronti della compagnia aerea, diretta ad ottenere la cessazione della suddetta pratica. Ricevuto il rinvio, la Corte ha rilevato che il regolamento sul quale era stata interpellata conferisce alle compagnie aeree la facoltà di indicare le tariffe per i servizi aerei intracomunitari in euro o in valuta locale, non precisando alcunché sulla valuta specifica da utilizzare laddove la tariffa non sia indicata in euro. A tal proposito la Corte ha stabilito che, al fine di non compromettere la comparabilità dei prezzi, che costituisce uno degli obiettivi fondamentali del regolamento oggetto di interpretazione, è necessario che le tariffe siano indicate in una valuta obiettivamente collegata al servizio proposto e che tale è, nello specifico, la valuta avente corso legale nello Stato membro in cui è situato il luogo di partenza o il luogo di arrivo del volo.

Nel caso specifico, origine della vicenda, la Germanwings, avente sede in uno Stato in cui l’euro ha corso legale, offre un servizio di trasporto aereo il cui stato di partenza (Regno Unito) adotta una valuta differente (sterlina) e ciò legittimamente, consente al vettore di esprimere la tariffa in quella specifica valuta.

 

 

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