Iscriversi a un social network per pubblicare le foto delle vacanze, acquistare online il paio di scarpe che tanto desideriamo o cercare l’offerta di lavoro che fa al caso nostro: cos’hanno in comune queste operazioni? Per compierle è necessario comunicare una serie di dati personali il cui utilizzo inappropriato potrebbe costituire un serio rischio per la libertà e per i diritti dello stesso titolare. Per scongiurare tale pericolo, il 25 maggio 2018 è entrato in vigore il GDPR (Reg. UE 2016/679), regolamento generale sulla protezione dei dati con lo scopo di diffondere una maggiore consapevolezza fra i cittadini affinché, come si legge in una dichiarazione comune del primo vicepresidente Frans Timmermans, del vicepresidente Andrus Ansip e delle commissarie Věra Jourová e Mariya Gabriel della Commissione europea, rilasciata in occasione della Giornata della protezione dei dati (28 gennaio), possa essere offerto “un ruolo attivo alle persone, dando loro maggiore controllo su una delle risorse più preziose dell’economia moderna: i loro dati. Per poter raggiungere questo obiettivo è indispensabile che le persone siano pienamente consapevoli dei loro diritti e delle conseguenze delle loro decisioni”.
Secondo alcune statistiche diffuse attraverso il sito ufficiale dell’Unione Europea (disponibile anche nella versione italiana), il 71% dei cittadini UE ritiene che la divulgazione di informazioni personali faccia sempre più parte della vita moderna e il 46% fornisce abitualmente informazioni personali per effettuare un pagamento, mentre il 44% comunica i propri dati per ricevere la consegna del prodotto acquistato. A circa otto mesi di distanza, continua la dichiarazione, “iniziamo già a vedere gli effetti positivi delle nuove norme. I cittadini sono sempre più consapevoli dell’importanza della protezione dei dati e dei loro diritti e ora esercitano questi diritti, come riscontrano le autorità nazionali preposte alla protezione dei dati nel loro lavoro quotidiano. Quest’ultime hanno ricevuto finora circa 95 000 reclami da parte dei cittadini”. Anche l’attuazione pratica da parte degli Stati membri sembra aver raggiunto buoni livelli; nei pochi casi in cui tale obiettivo non può ancora dirsi raggiunto la Commissione è comunque costantemente impegnata in un’attività di monitoraggio e di incentivo alla applicazione della normativa, affinché il regime giuridico possa dirsi uniforme in tutto il territorio dell’Unione il prima possibile. E’ stato inoltre annunciato che presto sarà avviata una campagna di sensibilizzazione per aiutare cittadini e imprese a capire meglio i propri diritti/doveri è che, a giugno, sarà organizzato un evento per fare il punto della situazione con le autorità competenti e tutti i soggetti coinvolti nell’entrata in vigore del regolamento 2016/679.
In attesa delle campagne e degli eventi organizzati dalla Commissione, si ricorda che, in caso di violazione della disciplina in materia di dati personali è possibile rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali; per maggiori informazioni sulla normativa, oltre che sui siti ufficiali delle istituzioni europee, è possibile rivolgersi al Centro Europeo Consumatori e consultare la sezione News e pubblicazioni del sito www.ecc-netitalia.it .