Il Parlamento Europeo si è recentemente espresso sull’accordo provvisorio raggiunto a giugno con il Consiglio UE sull’EECC, Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche, approvando il nuovo pacchetto di norme con 584 voti favorevoli, 42 contrari e 50 astensioni.
Le principali novità normative, la cui attuazione dovrà essere portata a termine dai Paesi UE entro due anni dall’approvazione definitiva del Consiglio, prevista per dicembre, riguardano tre punti fondamentali: limiti massimi di spesa per le telecomunicazioni all’interno del territorio dell’Unione, maggiore velocità di navigazione per gli utenti e introduzione di un sistema obbligatorio di allarme in caso di emergenza.
Riguardo al primo punto, i deputati europei hanno previsto un limite massimo pari a 19 centesimi al minuto per le chiamate e 6 centesimi per gli sms, applicabile dal 15 maggio 2019. Entro il 2020 dovrà invece essere realizzato l’obiettivo di assicurare una rete 5G in almeno una delle principali città di ogni Paese, consentendo progressivamente l’accesso a tutti i cittadini alle tecnologie di ultima generazione e dunque la possibilità di usufruire di prestazioni e velocità superiori. E’ stata infine promossa la realizzazione di un sistema di allerta attivabile, attraverso il numero 112, in caso di grave emergenza o catastrofe; i cittadini potranno essere avvisati direttamente tramite SMS o apposite applicazioni.
Dopo l’abolizione delle tariffe di roaming nel 2017, si giunge dunque ad un nuovo importante risultato, che oltre ad incentivare gli investimenti nella rete ad alta velocità, secondo quanto affermato dalla parlamentare Il Parlamento Europeo si è recentemente espresso sull’accordo provvisorio Dita Charanzovà, costituisce una vittoria per i cittadini dell’UE, offrendo, il nuovo codice, una maggiore protezione per tutti i consumatori dell’Unione Europea.